Ogni anno, puntuale come la campanella del primo giorno di scuola, arriva il momento della lista dei libri di testo. Per le famiglie, spesso, è una doccia fredda: prezzi alle stelle, edizioni aggiornate di pochissimo, e tetti di spesa che sembrano più un miraggio che una regola.
Ma chi decide davvero? E cosa può fare un dirigente scolastico per cambiare le cose?
🧾 Tetti di spesa: una regola che pochi rispettano
Il Ministero dell’Istruzione stabilisce ogni anno i tetti di spesa massimi per i libri di testo, divisi per grado scolastico e indirizzo. Lo scopo è semplice (almeno sulla carta): contenere i costi per le famiglie e garantire un accesso equo ai materiali didattici.
In realtà? Spesso i tetti vengono superati senza troppe giustificazioni, e le liste dei libri diventano un vero salasso. Il problema? I controlli sono pochi, e le eccezioni diventano la norma.
🧑🏫 Il ruolo del DS: tra vigilanza e responsabilità
Il dirigente scolastico non è solo un amministratore: è il garante del rispetto delle regole. In tema di libri di testo, deve:
- Verificare che i consigli di classe rispettino i tetti di spesa;
- Richiedere una motivazione scritta se si va oltre;
- Autorizzare solo in presenza di valide esigenze didattiche;
- Informare l’Ufficio Scolastico Regionale in caso di deroghe.
Insomma, il DS può — e dovrebbe — essere un filtro attivo, non un timbro automatico.
💡 L’innovazione c’è, ma è in standby
Il Ministero ha promosso da tempo l’uso di:
- Libri digitali o misti (cartaceo + digitale);
- Contenuti autoprodotti dai docenti;
- Materiale gratuito online.
Tutto bellissimo… sulla carta. Nella pratica, però, molte scuole restano legate al cartaceo. Motivi? Resistenze dei docenti, mancanza di formazione, e famiglie che non hanno dispositivi adeguati.
👛 Famiglie in difficoltà: cosa possono fare?
Quando il costo dei libri supera i 400 euro a figlio, molti genitori si trovano in difficoltà. Ecco alcune soluzioni possibili:
- Richiedere il bonus libri (se si ha un ISEE basso);
- Partecipare a mercatini del libro usato organizzati da scuole o associazioni;
- Comprare e vendere su piattaforme online di libri usati;
- Condividere libri tra compagni o fratelli di anni diversi.
Ma non sempre è facile: spesso cambiano le edizioni, e i testi “vecchi” non sono più compatibili.
🧩 Un problema culturale (prima che economico)
Alla fine dei conti, il problema non è solo di soldi, ma di scelte e responsabilità. Una scuola moderna dovrebbe puntare su:
- Contenuti più flessibili e accessibili;
- Una didattica meno dipendente dal libro-cartaceo-unico;
- Maggiore coinvolgimento degli studenti nella scelta degli strumenti.
E i dirigenti scolastici dovrebbero essere più consapevoli del loro ruolo strategico, non solo burocratico.
🎒 Il libro giusto non è sempre il più costoso
Educare è anche educare alla sobrietà, al riuso, alla condivisione. Un libro di testo è importante, ma non può essere una barriera.
Serve più trasparenza, più dialogo e più innovazione.
Perché una scuola che non sa contenere la spesa sui libri, rischia di perdere qualcosa di ancora più prezioso: l’equità.
🔎 Cosa puoi fare?
- Verifica i tetti di spesa ufficiali: MIUR – Libri di testo
- Consulta i bandi per il bonus libri della tua Regione
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